Successo di pubblico per la mostra di Feuei Tola alla Cripta della Cà Granda a Milano
Mercoledì 5 giugno è stata inaugurata la mostra “Radiografiche – Investigazioni sul centro” della talentuosa artista italiana Feuei Tola alla Cripta della Cà Granda a Milano. La mostra rimarrà alla Cripta, in Via Francesco Sforza 28, fino al 29 giugno ed è possibile visitarla dal lunedì al giovedì dalle 10.00 alle 18.00. Artista poliedrica, Feuei Tola esprime la sua arte in molti modi: dipinti, sculture, installazioni, fotografie e performance. Non ha paura di sperimentare nuove forme di espressione artistica come dipingere su delle radiografie convinta che il concetto di arte non abbia limiti. Feuei Tola ha esposto le sue radiografiche (nome che ha scelto per i dipinti sulle radiografie) al Castello Mediceo di Melegnano, un comune della città metropolitana di Milano, lo scorso ottobre nell’ambito del Photofestival. La mostra ha avuto un grande successo di pubblico ed ha convinto Feuei Tola a ripetere l’iniziativa in un’altra location di grande importanza storica e prestigio come la Cripta della Cà Granda
Feuei, sei soddisfatta dell’afflusso di pubblico in questa prima settimana?
“Sono molto soddisfatta. All’inaugurazione sono venute un centinaio di persone e molte di loro non si limitavano ad osservare le mie opere, ma ne discutevano e mi facevano domande. Voglio ringraziare il filosofo nonché direttore della rivista Kamen Amedeo Anelli e il direttore del Servizio Beni Culturali della Fondazione IRCCS Cà Granda Dott. Paolo Galimberti che hanno creduto in me e mi hanno aiutato a concretizzare questo progetto. Amedeo Anelli è stato fondamentale perché ha curato la mostra e mi ha accompagnato nel processo creativo e di pensiero. Lo stesso vale per il Dott. Paolo Galimberti che ha realizzato subito quanto le mie radiografiche rappresentassero un connubio ideale tra lo spazio suggestivo e sacro della cripta e la parte scientifica e di ricerca del Policlinico. L’inaugurazione è stata superiore alle aspettative anche perché sono intervenuti il presidente della Fondazione IRCCS Cà Granda Dott. Marco Giachetti, l’ex campionessa del mondo di pugilato e kickboxing Stefania Bianchini, il sassofonista Germano Zenga (che ha voluto suonare per noi), lo scrittore Roberto Barbolini, il filosofo nonché teorico e critico delle arti visive e letterarie Carmelo Strano, la professoressa di storia dell’arte contemporanea ed organizzatrice di mostre Sara Fontana e la troupe di Melegnano Web Tv con la direttrice responsabile Eleonora Marino. Nei giorni seguenti, l’afflusso di pubblico è stato continuo”.
Ti piace avere un dialogo con il pubblico?
“Si, mi piace rispondere alle domande riguardo alle mie opere, spiegare alcuni concetti dell’arte, discutere di arte in generale. Credo che faccia parte del percorso di un artista avere un dialogo con il pubblico, essere a contatto con la realtà quotidiana. Ho letto che un grande regista italiano, mi pare fosse Vittorio De Sica, disse ad un altro regista: ‘Io e te non possiamo più fare grandi film perché non prendiamo più l’autobus, non siamo più in contatto con la gente comune, non discutiamo più con loro.’ Sono d’accordo con questa affermazione”.
Consideri importante anche il rapporto con i media?
“Lo considero molto importante. Penso che sia utile fare opere che siano viste da più persone possibili e che stimolino delle riflessioni. Fa parte del lavoro di ogni artista divulgare la propria arte e questo include incontrare i giornalisti, farsi intervistare, cercare di essere presente su tutti i mezzi di comunicazione: quotidiani cartacei ed online, riviste cartacee ed online, reti televisive e web tv. Anche i social hanno la loro importanza, per quanto riguarda l’immediatezza della comunicazione. Oggi, se gli appassionati di arte vogliono sapere quando il loro artista preferito organizzerà una mostra nella loro città guardano le pagine dell’artista sui social. Lo stesso vale per i concerti, gli spettacoli teatrali, le presentazioni dei libri. Si deve essere al passo con i tempi”.