Daniele Scardina, aggiornamento sulle condizioni di salute del pugile
Si susseguono gli aggiornamenti sulle condizioni di salute di Daniele Scardina, dopo il malore accusato al termine di una sessione di allenamento lo scorso 28 febbraio. Di seguito riportiamo l’intervista di Dario Torromeo, pubblicata sul suo sito BoxeRingWeb, al professor Mario Ireneo Sturla:
Che danno ha subito il pugile?
“È stato oggetto di un ematoma subdurale”.
Cosa lo ha provocato?
“È stato causato da un’emorragia estesa, generata da una lesione delle vene a ponte sulla superficie cerebrale”.
Quale tipo di trauma ha provocato questa lesione?
“Difficile rispondere in questo momento. Può anche essere stata causata da un trauma indietro nel tempo, come è già accaduto in altri casi”.
Come si arriva alla formazione di un ematoma subdurale?
“La lacerazione delle vene provoca una fuoriuscita di sangue. Può anche capitare che questo avvenga in quantità minima, gocce minuscole che vanno a creare l’ematoma che va a posizionarsi sotto la dura madre”.
Cosa può provocare un trauma tale da generare la lacerazione delle vene del ponte?
“Anche un movimento brusco. Può accadere nella boxe, in altri sport, nella vita”.
Il ricovero è avvenuto in tempi brevi?
“Non ero presente in palestra quando il pugile è svenuto, riferisco quello che mi è stato riportato. Il tempo tra svenimento e intervento in sala operatoria è stato il minimo possibile. Scardina è stato intubato già prima di essere messo nell’ambulanza”.
L’intervento, hanno detto i chirurghi che lo hanno operato, è tecnicamente riuscito.
“È riuscito, il pugile è stato successivamente posto in una condizione di coma indotto. Viene costantemente monitorato. Tutti speriamo che non intervenga alcun fattore negativo nel corso di questa prima fase post operatoria”.
Quanto tempo ci vorrà prima che Daniele sia dichiarato fuori pericolo?
“Non come solitamente si dice, 24/48 ore. Credo che, in questo caso, prima di potere dire che sia fuori pericolo si dovrà aspettare almeno una settimana dopo l’operazione. Se in questo periodo non ci sarà alcun segnale di regresso, si potrà affermare di essere sulla buona strada”.
E per sapere se l’ematoma abbia provocato danni, quanto dovremo aspettare?
“Domanda a cui è quanto mai difficile dare una risposta. Al momento non credo sia possibile. Diciamo che occorreranno comunque dei mesi”.
Quando sarà possibile fare ulteriori approfondimenti sul suo stato di salute?
“In questo momento bisogna avere fiducia nei medici e pazienza nell’attendere l’evoluzione post trauma”.
Daniele Scardina è stato sottoposto a una TAC dopo la sconfitta contro Giovanni De Carolis?
“Ero medico di riunione. Come avviene dopo ogni ko, ho assegnato trenta giorni di sospensione e prescritto tutti gli esami di rito, TAC compresa”.
Si può legittimamente supporre che gli esami fatti confermassero il buono stato di salute del pugile.
“Scardina non è un pugile che seguo, ma credo si possa pensare che escludessero problemi”.
Daniele è tesserato per la Serbia. Chi ha garantito sulla sua efficienza fisica?
“Come per ogni pugile proveniente da Federazione straniera, il responsabile sanitario della federazione di appartenenza firma una documento in cui attesta le condizioni di salute dell’atleta dopo gli esami”.
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Nel frattempo, Il Corriere della Sera ha riportato sul suo sito che: “Scardina tra poco potrà essere svegliato“. Secondo le dichiarazioni del manager del pugile, Alessandro Cherchi, i risultati della risonanza avrebbero dato risultati positivi. Aumentano, così, le speranze di vedere Scardina fuori da questa situazione drammatica al più presto.