Gervonta Davis batte Garcia e dà il via al solito dibattito del: “Vince ma non convince”. È davvero così?
TKO al nono round, record aggiornato a 28-0 e il tutto al termine di una settimana turbolenta iniziata con il fermo della polizia per violenza domestica nei confronti della sua compagna.
Il mix di onnipotenza di cui avete appena letto appartiene tutto a Gervonta Davis, pugile dall’immenso talento che, come spesso accade, finisce con il creare sempre aspettative superiori a quelle dei comuni mortali.
Un destino che spetta a chi, come lui, è dotato di genio ma anche tanta sregolatezza. Un dualismo interno che spesso sfocia in odio. Sì, perché quando fuori dalla palestra o lontani dal ring si viene coinvolti in episodi come quelli della scorsa settimana, c’è sempre qualcuno pronto a dimenticare il valore dello sportivo.
È vero, Davis contro Hector Luis Garcia non ha disputato certo il miglior match della sua carriera. Il dominicano gli ha tenuto testa nelle prime sei riprese impensierendolo in più di un’occasione. Round che sono serviti comunque a Gervonta per scrollarsi di dosso le tensioni degli ultimi giorni turbolenti per poi ripartire con la sua solita potenza.
Da lì in poi infatti è tornato ad essere finalmente “Tank”, il pugile carro armato che con il suo mancino è in grado di fare davvero qualsiasi cosa.
Il culmine nell’ottava ripresa, quando un diretto sinistro ha scosso pesantemente Garcia, il quale non è più riuscito a proseguire l’incontro a causa di un problema ad un occhio.
Un TKO, l’ennesimo, che non è stato certo il più spettacolare dei tanti messi a referto dal pugile americano, ma che ha certificato ancora una volta tutta la potenza di un vero predestinato schiavo troppo spesso dei pregiudizi che gravitano intorno al suo nome.
E mentre in molti si sfregano le mani pensando che la sua parabola sia in declino (avversari compresi, con in testa ovviamente Ryan Garcia), chi scrive queste righe invece è sempre più convinto che, uno come lui, non bisognerebbe mai sottovalutarlo.
Se è stato in grado di vincere in una settimana così negativa dal punto di vista mentale, contro un avversario fisico e tecnico come Hector Garcia, possiamo solo immaginare cosa potrebbe essere in grado di fare con un camp serio e sgombro di problemi. Ecco, questo sì forse lo scenario più difficile per uno come lui.